Nell’anno accademico 2015-2016, quello in corso, sono entrate in Collegio, in forza di concorsi tenutisi nei mesi di maggio giugno e luglio, 30 matricole, iscritte a pressoché tutte le facoltà con la predominanza, propria del resto degli ultimissimi anni, degli iscritti alle facoltà economiche. Similmente da diversi anni, e sconfessando lunga tradizione, è in crescita il numero degli studenti provenienti da regioni centro-settentrionali, quantunque, e fortunatamente, la vocazione del collegio è, e continua ad essere, nazionale secondo quello che è, peraltro e come noto, un caratteristico proprium, e direi dei più pregevoli, della nostra Università.
Anche lo scorso anno le attività culturali hanno ruotato attorno ad un Corso, intitolato Expo2015: nutrire il pianeta, energia per la vita, approntato dalla Direzione del Collegio, di concerto con l’associazione Agostini Semper e segnatamente con il Comitato scientifico, che ringrazio (in modo particolare il suo presidente, il prof. Stefano Solimano). A questo se ne sono affiancati altri due: un primo dal titolo Le virtù e l’uomo: un percorso tra fede, speranza e carità ed un secondo dedicato alla Storia ai Protagonisti e all’attualità del movimento cattolico italiano, nel quale abbiamo rammemorato le figure, realmente grandi, di don Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi e Aldo Moro. Tra gli altri incontri segnalo l’intervento in Collegio, lo scorso 16 febbraio, dell’ex premier Enrico Letta.
Quest’anno si è inteso riflettere su quella che il Sommo Pontefice Benedetto XV aveva definito «L’inutile strage» ossia sul primo conflitto bellico mondiale, in occasione dei 100 anni dallo scoppio dello stesso. È già stato presente il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, e saranno nostri graditi ospiti uno storico militare, un esperto di relazioni internazionali, Ranieri Polese, ancora del Corriere della Sera e il Prof. Giuseppe Langella, ordinario di letteratura italiana e moderna, lui pure ex agostino. Il Corso si concluderà con la visione del film La grande guerra di Mario Monicelli – accompagnata da un intervento del prof. Ruggero Eugeni, ordinario di semiotica dei media ed ex studente del collegio, il quale raccoglie sempre con generosità i nostri inviti. Al termine del mio intervento, il Professor Gobber, che ringrazio per la cortese disponibilità, terrà la lezione introduttiva. Peraltro, la tradizionale uscita autunnale del Collegio si è tenuta domenica 8 novembre, a Rovereto dove siamo andati, tra l’altro, a visitare il celebre Museo storico italiano della guerra.
Un altro evento darà lustro al presente anno accademico ovvero 4 lezioni dedicate all’Impresa di fare impresa. Perché un’economia più dinamica porta a una società più giusta. È già venuto a trovarci Nicola Porro, vice-Direttore de Il giornale, al quale seguiranno Riccardo Illy, Florindo Rubbettino nonché Alberto Mingardi, Direttore dell’Istituto Bruno Leoni, che ha peraltro patrocinato l’evento.
Aggiungo poi che tra le numerose attività del collegio c’è anche quella che vede un cospicuo numero di studenti animare la compagnia di teatro “Ai due chiostri”, che ha inscenato l’anno scorso, il 26 maggio 2015 presso il teatro del Buratto al Pime, un’opera dal titolo La prima cena: si è trattato di un altro modo, un modo molto brillante, per riflettere sui temi dell’Expo. Inoltre, già da diversi anni, grazie al supporto dell’istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore dell’Università Cattolica, vi è la possibilità di partecipare a corsi annuali interamente sovvenzionati per il conseguimento delle certificazioni internazionali di lingua inglese, tedesca e cinese nonché a corsi di alta formazione (il così detto progetto Alte Scuole). Come accade da diverso tempo, anche lo scorso anno, e ancora grazie al sostegno dell’Istituto Toniolo, si è tenuto un bellissimo pellegrinaggio in Terrasanta, mentre quest’anno si andrà nel mese di luglio a Cracovia in occasione della Giornata mondiale della Gioventù.
Forse vi ricorderete poi che lo scorso anno avevo dato notizia di un cospicuo lascito devoluto in eredità al Collegio dal compianto Professor Umberto Pototschinig e che avevo aggiunto che il lascito apriva prospettive nuove e interessanti per l’Augustinianum: volevamo che per il tramite d’esso si realizzassero preziose occasioni per offrire agli studenti del Collegio, presenti e futuri, la possibilità di incrementare ancora, e sensibilmente, le proposte loro destinate, evitando peraltro soluzioni che portassero un beneficio soltanto ad un esiguo numero di studenti e che fossero limitate ad un determinato momento. Da ciò nasce la proposta presentata al Rettore Magnifico dell’Università, Professor Franco Anelli, che ha ritenuto di aderire a quanto gli abbiamo prospettato.
A noi la soluzione più congrua e ragionevole per l’impiego del lascito sin da subito è parsa quella di investire la somma in modo da conservare il capitale e fruire della rendita periodica al fine di finanziare specifiche iniziative per gli studenti (così creando una sorta di “dote” del collegio).
Questa proposta ha il merito da un lato di garantire buone risorse economiche e dall’altro di farlo per un tempo potenzialmente indeterminato.
La rendita così prodotta consente, e consentirà, al Collegio di fare un ulteriore importante passo avanti per lo svolgimento del suo compito. Essa ci pare anzi proprio il volano di cui l’Augustinianum necessitava per rafforzarsi e proseguire con rinnovato vigore il percorso intrapreso magari permettendo l’agognato, e ampiamente meritato del resto, riconoscimento di Collegio storico che ancora manca e sul quale abbiamo insistito e continuiamo a insistere.
Come abbiamo utilizzato allora, in concreto, questi fondi?
Innanzi tutto, abbiamo istituito un premio di laurea intitolato alla memoria del Prof. Potoschinig (a cui abbiamo già dedicato, lo scorso anno, una sala del Collegio): un riconoscimento alla migliore tesi in diritto pubblico discussa presso una delle sedi dell’Università Cattolica. Il Magnifico Rettore, a tal fine, ha nominato una Commissione composta, oltre che dal sottoscritto, dal Prof. Aldo Travi, allievo affezionatissimo del Prof. Pototschinig nonché suo esecutore testamentario, e dal prof. Stefano Solimano, Presidente del Comitato scientifico dell’Associazione Agostini Semper. Ci rallegriamo molto della circostanza che l’iniziativa ha riscosso notevole successo essendo pervenuto un elevato numero di iscrizioni e tutte di grande valore. Tra poco verrà conferito il premio e mi fa particolare piacere rimarcare che è risultato vincitore proprio un ex agostino, il dottor Davide Occhetti con un lavoro dal titolo Il Ricorso incidentale nel processo amministrativo.
Ancora, abbiamo istituito diverse borse di studio a sostegno di studenti ospiti del collegio: sono state così erogate 2 borse di studio (una dell’importo di 1000,00 euro e una di 500,00 euro) a favore di studenti che hanno svolto un periodo di studio all’estero (vincitori Sergio Schiesaro e Gaetano Sortino) e altre due dell’importo di 1500,00 euro a studenti capaci e meritevoli (vincitori Giuseppe Portonera e Gerrado Ragazzo). Inoltre abbiamo erogato altre tre borse di studio, di più ridotta entità (ognuna di 200,00 euro) con cui si è inteso premiare esclusivamente il merito accademico. E mi piace ricordare i nomi dei premiati: Angelo Moratti, per l’ambito giuridico-politico, Francesco Poggi, per quello economico e Domenico Del Curatolo per quello letterario-filosofico.
Infine, la quota restante è stata riservata al finanziamento delle attività culturali del Collegio, che sono così state potenziate. In modo particolare, abbiamo finanziato una splendida due giorni, il 21 e 22 marzo, a Firenze e a Barbiana, sulle orme di don Lorenzo Milani.
Da ultimo, ricordo che nel 2015 ricorrono due anniversari: il cinquantesimo della Dichiarazione Gravissimum educationis ed il venticinquesimo della Costituzione apostolica Ex corde Ecclesiae, che costituiscono la bussola per la Chiesa nel campo dell’educazione. Di recente Papa Francesco ha avuto modo di riflettere sull’importanza dei Collegi universitari di ispirazione cattolica i quali, afferma il Papa, devono essere «luoghi di incontro e di convergenza dell’intera comunità educante con l’unico obiettivo di formare, aiutare a crescere come persone mature, semplici, competenti ed oneste, che sappiano amare con fedeltà, che sappiano vivere la vita come risposta alla vocazione di Dio, e la futura professione come servizio alla società».
Concludo con un pensiero di San Tommaso Moro:
Signore,
donaci la forza di cambiare le cose che si possono cambiare,
donaci la pazienza di accettare le cose che non si possono cambiare,
ma donaci, soprattutto, l’intelligenza di distinguere le une dalle altre.
Vi ringrazio.