Il Rettore Gemelli tra due ali di suoi studenti. (s.d.)
«L’iniziativa di una nuova struttura, chiamata ‘collegio’ per ricollegarsi alla tradizione medievale, fu presentata il 14 marzo 1933 in occasione del 25° anniversario di sacerdozio di padre Gemelli, sul mensile degli Amici dell’Università: “un gruppo di amici, dato che padre Gemelli aveva dichiarato di non voler doni, lanciò la proposta di una sottoscrizione ad alte quote per la costruzione di un pensionato per gli studenti. In poco più di un mese si era avuta l’adesione di ventisette persone che sottoscrivevano ciascuna lire diecimila per dedicare una cameretta del pensionato ad una persona cara. Altre sottoscrizioni erano promesse ed allora fu decisa la costruzione del pensionato”. Nel giro di poco tempo le adesioni al progetto e i contributi in denaro furono numerosi. Le sottoscrizioni provenivano da tutta Italia con la motivazione di “adottare una camera per una persona cara”. In occasione della Giornata dell’Università Cattolica del 1933 vennero raccolti tre milioni di lire per sostenere l’iniziativa, cui si aggiunse l’introito per la vendita della vecchia sede del pensionato al Comune di Milano. La somma disponibile non era sufficiente e nella primavera del 1934 si avviava una nuova campagna di raccolta fondi: “occorrono ancora denari perché si va costruendo il pensionato maschile che sarà pronto per il nuovo anno scolastico”. Il Rettore affermava quindi che: “per rispondere ai bisogni di questa accresciuta popolazione scolastica saranno inaugurati due nuovi collegi universitari, Augustinianum l’uno, e Ludovicianum l’altro, l’ordinamento dei quali segna per il nostro Ateneo la ripresa di una tradizione schiettamente italiana delle gloriose università medievali”. Nel pomeriggio dell’8 dicembre 1934 i due collegi venivano inaugurati alla presenza dell’arcivescovo di Milano, cardinale Alfredo Ildefonso Schuster e di Adalberto Savoia-Genova Duca di Bergamo, in rappresentanza dello Stato. Durante la cerimonia, Gemelli coglieva l’occasione per ribadire il principio ispiratore che presiedeva all’iniziativa: “Nessuno può elevare dubbi sopra il primato del pensiero ma vana sarebbe l’attività dell’intelletto se non si traducesse in influsso sulla vita vissuta e se non giovasse a plasmare le coscienze e i caratteri”» (A.M. Locatelli, Dal primo pensionato al «sistema dei collegi» (1926-1992), in Storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le istituzioni, IV, Per una comunità educante, Vita e Pensiero, Milano 2010, p. 174).