In questa pagina alcune testimonianze di ex collegiali che hanno parlato della loro esperienza in Augustinianum e notizie sugli organi ufficiali dell’Università.
Agostini dell’anno
«Un pensiero antico e sempre attuale di Alberto Magno […] bene esprime il senso dell’esperienza di cui ho potuto beneficiare in quel quadriennio: “in dulcedine societatis quaerere veritatem”: “cercare la verità nella dolcezza della compagnia”, perché studiare vuol dire cercare la verità e all’Augustinianum si studiava molto ma si lavorava e si faticava nella dolcezza della compagnia; io non ho trovato, nei decenni successivi, altri luoghi in cui ciò potesse avvenire».
(Stefano Zamagni, Agostino dell’anno 2019)
«Ho sempre considerato il Collegio Augustinianum la parte più importante, per la mia formazione, della mia esperienza universitaria».
(Riccardo Maia, Agostino dell’anno 2018)
«In un momento immaginifico, di innovazione e di speculazione del futuro abbiamo creduto che il Collegio, che era nato sull’ispirazione del grande p. Gemelli, poteva esprimere il proprio incredibile potenziale creando le premesse per andare controcorrente e testimoniare attivamente che cosa vuole dire gestire la cosa pubblica e avere la sensibilità del proprio prossimo.
Non solo studio e spirito, ma opera attiva nel sociale. È bellissimo aver riascoltato i programmi dell’Associazione, oggi che è rivolta davvero alle tematiche esterne».
(Siro Bassani, Agostino dell’anno 2017 con Pio Cammarata e Nicola Messina)
«L’Augustinianum è stato per me il periodo più divertente ma è stato anche quello in cui ho studiato di più in assoluto nella mia vita […].
Tutti noi siamo un gruppo di persone che hanno delle basi comuni straordinarie, sia per cultura che per valori: la nostra università ci ha dato degli insegnamenti – oltre ad averci dato questa rete naturale di rapporti e di amicizia – che ci consentono oggi di pensare di condividere le nostre conoscenze per essere utili, per restituire ciò che abbiamo avuto dall’università schierando le nostre professionalità su terreni anche “moralmente” importanti».
(Luciano Ghelfi, Agostino dell’anno 2016)
«Ringrazio il Collegio per gli strumenti culturali dati per affrontare un’esperienza istituzionale che per me è stata affascinante.
La convivenza in ospitato e gli anni di studio mi hanno forgiato in una competitività sana ma spietata.
Ho conosciuto qui per la prima volta i valori di merito, metodo e pari dignità sociale: siamo tutti uguali, come recita l’art. 3 della Costituzione, ma allo stesso tempo profondamente diversi. Molti di quelli che vorrebbero modificare la Costituzione dovrebbero leggerla almeno una volta prima di riscriverla».
(Giovanni Maria Flick, Agostino dell’anno 2015)
«Io credo che quel periodo trascorso in Augustinianum sia per me la cifra di una posizione, una postura assunta durante le vicende che mi sono trovato a vivere negli anni successivi. Intanto perché una caratteristica e una risorsa enorme dell’esperienza del Collegio è la conversazione che avviene tra gli studenti […]. E poi perché […] in Augustinianum ho avuto la fortuna, svegliandomi una mattina e raggiungendo il luogo dove si faceva colazione nel collegio, di ritrovare una straordinaria esperienza di amicizia. Uomini e donne che cercavano un futuro per il proprio Paese; questo paradigma “libertà e pensiero” credo sia il più grande che possiamo trattenere e che oggi vorrei restituire nel rapporto con l’Augustinianum».
(Mario Mauro, agostino dell’anno 2014)
«Il Collegio ed il suo Direttore ci avevano insegnato a essere “cattolici adulti”, come si sarebbe detto più tardi. Anche quando essere liberi poteva andare controcorrente ed esporci a critiche, come infatti sarebbe accaduto varie volte, in Augustinianum si sarebbe continuato a discutere in piena libertà e responsabilità» (Tiziano Treu, agostino dell’anno 2005).
«Il collegio è stato per me il cambiamento totale: […] da un lato una tensione sugli studi enorme e dall’altro lato degli amici così profondi come nemmeno negli anni del liceo […], e i rapporti sono rimasti splendidi e duraturi anche a distanza di cinquant’anni».
(Romano Prodi, agostino dell’anno 1999)
Tutti gli agostini dell’anno, i direttori e gli assistenti spirituali del Collegio
Speciale Collegio Augustinianum – un campus in città
Un passato glorioso. Online sul canale Youtube dell’Università Cattolica un esclusivo video storico sulla vita di Collegio, racconta la vita collegiale come un’esperienza totalizzante. Fu così per tanti ragazzi venuti dalla provincia italiana, come Romano Prodi che in una video intervista racconta di un periodo in cui si credeva che Milano diventasse come New York.
In un articolo di cattolicanews l’evoluzione del progetto dei collegi in campus dell’Ateneo.
Sullo scaffale – parlano di noi
Raffaele Crovi, Carnevale a Milano, Feltrinelli 1959
AA.VV., I collegi universitari in Italia: atti del Convegno nazionale di studio, tenutosi a Milano il 13-15 novembre 1964, il Mulino 1965
Raffaele Crovi, Le parole del padre, Rusconi 1991
Ernesto Preziosi, Come a Harvard, Edizioni Paoline 1997
Agostino Fusconi, Collegi e formazione universitaria, I.S.U. EDUCatt 2002 [in download gratuito, per gentile concessione, nellla libreria di questo sito]
Ilaria Covaia, La proposta educativa dei Collegi dell’Università cattolica, MEA 2002 (Un’indagine che ricostruisce la proposta dei Collegi dal punto di vista pedagogico, con particolare attenzione per il Marianum e l’Augustinianum)
Gian Paolo Marchi, La terza delusione, in Per Ezio Franceschini nel centenario della nascita, a cura di M. Ferrari e P. Zerbi, Vita e Pensiero 2006, pp. 94-97 (con un disegno a penna di Natale Panaro)
AA.VV. (Cataldi, Cesarani, Consolo, De Berti, Donnarumma, Giovannetti, Majorino, rosa, Varanini, Zinato), Leggere Milano, a cura di Barbara Peroni, Unicopli 2006, pp. 56-61 (Una testimonianza di vincenzo Consolo, ospite dell’Augustinianum per un anno)
Aldo Carera (a cura di), Storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le istituzioni, vol. IV, Per una comunità educante. La formazione e la didattica, Vita e Pensiero 2010 (La ricostruzione più completa e fondata della storia del Collegio)
Luigi Manconi, Valentina Brinis, La musica è leggera. Racconto su mezzo secolo di canzoni, Il Saggiatore 2012, pp. 380-389
(a proposito di un famoso verso in una canzone di Zucchero Fornaciari)
Giuseppe Lupo, Le utopie della ragione, Aliberti editore 2003, pp. 17-30 (su Raffaele Crovi e la sua esperienza in Augustinianum)
Claudio Rinaldi, L’ultimo volo della sera, Feltrinelli 2015
Agostino Giovagnoli, Sessantotto. La festa della contestazione, San Paolo 2018
AA.VV., I ribelli. Memorie del Sessantotto, a cura di Sofia Sandreschi, Novaeuropa 2018
Ezio Franceschini, Lettere degli studenti del ’68, a cura di Mirella Ferrari, Vita e Pensiero 2018