Tutti gli articoli di Redazione AS

Premio di Laurea “Francesco Realmonte” 2019

Associazione Francesco Realmonte onlus

Per onorare la memoria del Prof. Francesco Realmonte (1938-2008), per lunghi anni docente di Diritto civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,  ex studente del Collegio Augustinianum, poi Presidente dell’Ente per il diritto allo Studio e  agostino dell’anno, l’Associazione a lui intitolata istituisce un premio di laurea annuale di Euro 2.000,00 destinato a un laureato magistrale in Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che abbia discusso nel periodo 01/04/2018 – 19/10/2019 con una votazione non inferiore a 110/110 una tesi avente per oggetto il Diritto Civile e Commerciale..

I laureati che intendono concorrere all’assegnazione del premio devono far pervenire al Rettore dell’Università Cattolica  (Largo Gemelli, 1 – 20123 Milano) entro  il 19 ottobre 2019 la seguente documentazione:

  • domanda di partecipazione al concorso in carta libera, con l’indicazione delle generalità, del luogo e della data di nascita, del domicilio, del codice fiscale, del recapito telefonico e dell’indirizzo e-mail;
  • autocertificazione degli esami sostenuti e del voto di laurea;
  • copia cartacea e in pdf della tesi.

Il Premio sarà assegnato, con giudizio insindacabile, da una apposita Commissione giudicatrice nominata dal Rettore dell’Università Cattolica, d’intesa con il Consiglio direttivo dell’Associazione Francesco Realmonte Onlus.
Il premio sarà consegnato al vincitore dalla Vice-presidente dell’Associazione Francesco Realmonte, Sig.ra Mariella Realmonte, secondo le modalità che verranno comunicate a seguito dell’assegnazione del Premio.

Per informazioni, rivolgersi al Rettorato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore tel. 02-7234.2222, mail segreteriagenerale.rettorato@unicatt.it.

 

RICORDO DEL PROF. REALMONTE

Memoria degli Agostini scomparsi – anno 2017

Il 17 dicembre 2016 è scomparso il prof. Paolo Prodi, ex studente del Collegio negli anni 1950-54. Leggi la notizia.

Nella notte tra il 23 e il 24 marzo 2017 ci ha lasciati il prof. Giacomo Vaciago, studente del Collegio degli anni 1961-1964 – i funerali si svolgono il 27 marzo nel duomo di Piacenza. Leggi la notizia.

Nell’estate 2017 è tornato alla casa del Padre Sergio Matuella, laureato nel 1962 e fondatore dello studio Matuella-Monti, molto attivo nell’associazionismo culturale e nella politica trentina e sempre molto vicino all’Associazione e al Collegio Augustinianum.

Il 30 settembre è mancato Marco Giannini.

Sabato 28 ottobre ci ha lasciati Ugo Genesio, tra i fondatori dell’Istituto Internazionale di Diritto umanitario. Calabrese trapiantato in Liguria, era entrato in Collegio nel 1952 e ne era uscito nel 1956. Magistrato della Cassazione, alla Corte d’Appello di Milano fu tra l’altro relatore ed estensore della sentenza nel processo per la diossina a Seveso e della prima sentenza relativa alla vicenda Banco Ambrosiano.

Il 17 novembre è tornato alla casa del Padre il prof. Giorgio Pastori, studente del Collegio Augustinianum negli anni 1954-1958, professore emerito dell’Università Cattolica oltre che preside della facoltà di Giurisprudenza per oltre vent’anni; “maestro del diritto” e membro del comitato scientifico dell’Associazione, da sempre molto vicino al Collegio (leggi l’articolo su Cattolicanews).

Scomparsa del prof. Paolo Prodi

Con grande tristezza comunichiamo che ieri, in data 17/12/2016, è scomparso il prof. Paolo Prodi, ex studente del nostro collegio. Durante la sua residenza in Augustinianum, ha studiato scienze politiche presso l’Università Cattolica.
Nel corso della sua carriera è stato professore in varie università ed ha anche ricoperto l’incarico di rettore presso l’Università di Trento, dal 1972 al 1977. Era Presidente della Giunta Storica Nazionale e compare tra i fondatori dell’Associazione di cultura e politica “Il Mulino”.

Una cerimonia in suo ricordo è in programma all’Archiginnasio di Bologna alle 10.30 di lunedì 19 dicembre. Seguirà il funerale religioso, probabilmente alle 11.30, nella chiesa di San Benedetto in via Indipendenza 64.

Massimo Polidoro e Paolo Attivissimo: paranormale e bufale


Il quarto incontro del ciclo <<A che cosa serve un’invenzione?>> si è svolto il 21 novembre 2016, con protagonisti Massimo Polidoro, “esploratore dell’insolito”, come ama definirsi, e Paolo Attivissimo, “disinformatico”, per una conferenza dal titolo “Viaggio ai confini della scienza, tra para-normale e bufale”.

Il primo intervento è stato del dott. Polidoro, segretario del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, per il quale hanno operato membri illustri quali Piero Angela e Umberto Eco.
In questa fase il dott. Polidoro ci ha mostrato in che modo i nostri sensi si lascino ingannare facilmente da fenomeni apparentemente incomprensibili ma in realtà molto banali. La causa di ciò è da imputare alla mancanza di attenzione da parte del soggetto: l’uomo guarda ciò che ha di fronte, ma si limita a quello, non osserva, non si concentra davvero, oppure si concentra sul particolare sbagliato (su questo, ad esempio, si basa la maggior parte dei giochi di prestigio).
Un caso emblematico di questo “difetto” è la pareidolia, la tendenza a riconoscere volti umani ovunque, su forme casuali che di umano non hanno nulla (un celebre esempio è il volto su Marte: il riconoscimento di un viso simile a quello della Sfinge su di una formazione rocciosa marziana).

A seguire, il dott. Attivissimo ha invece discusso dell’inganno “intellettivo”, cioè di come il nostro cervello si lasci abbindolare da fenomeni o notizie presentati in modo capzioso proprio per ingannare il soggetto, ma che ad una riflessione più attenta si rivelano altamente banali, se non addirittura falsi. Paolo Attivissimo si definisce disinformatico e cacciatore di bufale, si occupa dunque di smontare complotti, falsità del web, o notizie presentate come assurde, tutti casi che possono essere spiegati con semplicità facendo appello al buon senso e alla ragione.
Sono stati presentati moltissimi esempi di bufale e notizie false, a volte ciò capita per semplice disattenzione o mancanza di tempo da parte di chi le presenta, altre invece è tutto orchestrato ad hoc per attirare lettori, secondo il fenomeno del “clickbait”. Purtroppo si è notato come ciò capiti anche a giornali “seri” e di un certo rilievo, quindi l’importante invito è stato di non abbassare mai la guardia e studiare con attenzione ogni notizia che pretenda di far scalpore.

Per concludere, il dibattito con il pubblico è stato particolarmente ampio e stimolante. In molti hanno chiesto informazioni su “inganni” specifici (complotti riguardanti l’11 settembre, oppure i famosi cerchi nel grano…); inoltre si è potuto discutere dei processi alla base della tendenza, da parte di molte persone, di voler credere ardentemente nell’assurdo: il semplice interesse nella storiella fantastica o il rifiuto di accettare la realtà così com’è.

Ai confini dello spazio con Roberto Battiston


In data 17 novembre 2016 si è tenuto il terzo appuntamento del ciclo di incontri <<A che cosa serve un’invenzione?>>, e stavolta è stato nostro ospite il dott. Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Il titolo della conferenza è “Mission to Mars: ai confini dell’esplorazione tecnologica”, ed effettivamente il dott. Battiston ci ha davvero portato ai “confini” più recenti dell’esplorazione spaziale e delle invenzioni più all’avanguardia.

L’ospite ha iniziato con una breve panoramica sullo spazio, in particolare su ciò che conosciamo del Sistema Solare, in modo da fissare alcuni punti chiave necessari in seguito. Si è subito passati dunque al punto focale dell’incontro: l’esplorazione. All’inizio era solo “visiva”, si faceva affidamento a cannocchiali e telescopi in modo da saperne di più su tutto ciò che è così lontano da noi (in questa fase abbiamo avuto modo di discutere di personaggi quali Galileo o Schiaparelli, a cui è stata di recente dedicata una sonda, di cui si è anche trattato nell’incontro); ma pian piano l’esplorazione è diventata vera e propria fantasia concretizzata: conosciamo tutti le grandi imprese che ruotano attorno a nomi del calibro di Jurij Gagarin o Neil Armstrong, mentre adesso l’attenzione si è spostata ancora più in là, su Marte.

Il dott. Battiston ci ha spiegato esattamente cosa siamo riusciti a scoprire sul pianeta rosso e quali sono i mezzi che hanno permesso questo progresso. Di particolare interesse è stata l’analisi sul rover della Nasa, il Curiosity, che è riuscito con successo ad atterrare sulla superficie del pianeta e a riportare informazioni di grande rilievo. Dal lato opposto si è discusso anche della Schiaparelli, la sonda che invece non è riuscita ad atterrare, ma si è schiantata al suolo: l’invitato ha analizzato i motivi di questo parziale insuccesso (i razzi deceleratori si sono spenti troppo presto a causa di un errore nel calcolo della distanza dal suolo) che tuttavia sarà sicuramente importante per andare avanti ed evitare gli stessi problemi in futuro.

Infine, gli interventi dal pubblico hanno permesso di ampliare il dibattito e di discutere di argomenti trasversali: ad esempio è stata trattata la questione del riscontro “concreto”, sociale, di questi viaggi nello spazio. Il dott. Battiston, facendo chiari riferimenti a quanto accaduto durante la corsa allo spazio di URSS e USA nella seconda metà dello scorso secolo, afferma che anche se l’obiettivo che si ha in mente è l’esplorazione spaziale, questi progetti conducono a una serie di progressi tecnologici che riguardano davvero ogni campo della vita umana, risultano applicabili in moltissimi ambiti, e tanto il cittadino comune quanto le popolazioni più in crisi finiscono per trarne grandi benefici.

Elezioni americane in Augustinianum: Verga e Pastori

elezioni
Le elezioni americane sono ormai alle porte e, fra incertezze, scandali e critiche reciproche, ne abbiamo voluto discutere anche qui in collegio con una conferenza dal titolo: “Trump contro Clinton: uno scontro geopolitico”.
In data 07/11/2016, proprio la vigilia del grande evento, sono nostri ospiti il prof. Gianluca Pastori, docente di Storia delle Relazioni internazionali fra Nord America ed Europa presso la nostra Università Cattolica, e il dott. Enrico Verga, giornalista presso svariati giornali quali Il Fatto Quotidiano.

Per primo ha preso la parola il prof. Pastori, che si è concentrato in modo specifico proprio sulle elezioni imminenti, cercando di mettere in luce i punti chiave delle campagne di entrambi i candidati e le vicende che sono venute alla luce nel corso di questa lunga attesa. Il professore, pur astenendosi dal fare pronostici (da lui definiti ironicamente un modo per essere chiamati “scemi” quando poi si sbaglia) ha anche discusso della “psicologia” dell’elettore americano, di quale dei due candidati potrebbe essere il favorito, o comunque su che tipo di elettore possano aver maggior presa Trump o la Clinton. A tal proposito è stata molto interessante la sua riflessione, facendo riferimento a quanto affermato tempo fa da Bill Clinton, su come l’elettore alla fine vada a votare d’istinto: il presidente degli Stati Uniti sarà quello favorito dallo “stomaco” degli americani.

Successivamente, il testimone è stato passato al dott. Verga, che invece ha affrontato il tema prendendolo più alla lontana, ad esempio analizzando quali sono i fattori su cui si concentra un Paese per determinare la propria forza. Nel caso dell’America appunto, sono state esaminate categorie importanti quali la disponibilità di risorse energetiche e la densità demografica.
Il giornalista è poi passato a una discussione di politica estera, prendendo in considerazione i rapporti tra America e Asia (con delle interessanti analisi sulla Cina e sul Medio Oriente) e tra America ed Europa, nello specifico facendo il punto sul significato del TPP e del TTIP.

La conferenza si è conclusa con le domande dal pubblico; di particolare importanza è stata una risposta del dott. Verga riguardo alla possibilità di inquadrare la maggior parte (se non la totalità) del popolo americano all’interno della categoria più ampia possibile del “maggiore (consumo) è meglio”, cioè l’interesse dell’americano nei confronti della grandezza e dell’eccesso.

A questo punto, non resta che aspettare i risultati.

Memoria degli Agostini scomparsi – anno 2016

Di recente è venuto a mancare Pino Biasin, matricola 1956 – 1957. Originario di Latisana, ha conservato il posto in collegio per i quattro anni regolamentari e si è laureato in lingue e letterature straniere. Ha fatto parte del coro accademico diretto da don Giulio Catin.
Sposato con una marianna, Gabriella Grucci, con la quale ha avuto due figli. Ha insegnato in diverse località d’Italia, fra le quali Firenze e Falconara Marittima, dove risiedeva ultimamente.

Rapporto fra Stato e Impresa con Alberto Mingardi

20160420_184827

A conclusione del ciclo “L’impresa di fare Impresa” abbiamo avuto come nostro ospite, in data 20/04/2016, Alberto Mingardi, che ricordiamo essere, fra le altre cose, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni.

Nella conferenza dal titolo <<Possiamo fare a meno della libera impresa?>> il dott. Mingardi ci ha parlato del rapporto fra Stato e libera impresa e di come rinunciare a quest’ultima forma di economia sia non solo svantaggioso, ma forse neanche del tutto possibile.

Confrontandosi con alcune analisi dell’economista italiana Mariana Mazzucato, l’ospite ha mostrato fino a che punto sia facile fraintendere e magari ingigantire il contributo dello Stato all’interno dell’ambito d’impresa. L’apparato statale ovviamente contribuisce molto allo sviluppo d’impresa, specialmente garantendo fondi, creando un contesto favorevole per l’impresa, e formando i lavoratori del futuro; ma in fin dei conti chi produce davvero è l’impresa stessa, è quindi importante non esagerare né, da un lato, ritenendo che le società siano in grado di fare tutto da sole, né, dall’altro, affermare che qualunque obiettivo l’impresa abbia realizzato sia in realtà un prodotto statale perché lo Stato ne ha garantito le condizioni di successo.

I punti affrontati dal dott. Mingardi sono stati molteplici, in particolare ha voluto affrontare criticamente la figura dell’imprenditore (citando esempi quali Steve Jobs o Bill Gates), cioè quello che spesso è semplicemente un uomo comune, magari carente in altri ambiti, che partendo da un’idea brillante riesce a farsi strada in un campo ristretto. E a tal proposito, il grande imprenditore è colui che riesce a capire cosa vuole il pubblico in un determinato momento; capacità rara visto che quasi mai un prodotto viene sviluppato sapendo già quale fruizione ne verrà fatta al momento del rilascio.

Come al solito, sono seguite le domande dal pubblico, che grazie alle risposte dell’invitato sono state un ulteriore arricchimento per l’incontro.

Florindo Rubbettino e il “virus” della cultura

 Questa

<<E’ con il duro lavoro e la passione che si diventa “intraprenditori”>>

Quella di Florindo Rubbettino è stata una conferenza molto legata al tema della passione e alla volontà di pensare con la propria testa, così da agire in modo intraprendente e, dal nulla, scoprirsi imprenditori.

L’amministratore unico di Rubbettino srl è stato ospite del Collegio in data 13 aprile 2016 per una conferenza dal titolo: <<Perché un’economia più dinamica porta a una società più giusta>>. L’incontro ha trattato i temi dell’economia e dell’editoria, sui quali il Dott. Rubbettino ci ha espresso appunto la sua visione da editore.

L’invitato ha iniziato la conferenza raccontando di come suo padre, Rosario Rubbettino, decise di rinunciare al suo impiego pubblico di segretario scolastico per seguire la sua passione per la cultura, il suo “virus” come lo chiamava egli stesso. C’era il sogno di fondare una casa editrice, ma mancavano le conoscenze su come produrre concretamente un libro; così il fondatore della casa editrice diede dimostrazione di tutta la sua intraprendenza e, da solo, si fece imprenditore.

Dopo questo breve racconto sulla nascita della casa, Florindo Rubbettino ci ha parlato di cosa significhi essere un editore, di quali tipi di pubblicazioni si sia ritrovato a occuparsi e di come, pian piano, sia diventato in particolare un’icona dell’editoria liberale, accennando anche a cosa significhi essere un editore nel sud Italia.

La conferenza è stata la penultima del ciclo “l’impresa di fare impresa” e il Collegio è stato molto lieto di poter ospitare un “intraprenditore” così esemplare.

13 aprile 2016 – Avviso conferenza Florindo Rubbettino: <>

Si comunica che in data 13 aprile 2016, alle ore 18:30, sarà ospite presso il collegio Augustinianum (in sala Ruffilli Giavazzi) Florindo Rubbettino, amministratore unico di Rubbettino srl, per una  conferenza dal titolo  <<Perché un’economia più dinamica porta a una società più giusta>>.

L’evento è aperto a tutti gli interessati.