Il 31 marzo è mancato nella sua casa di Pesaro Pierfrancesco Casula, iscritto alla facoltà di giurisprudenza nel 1958 e studente in Augustinianum, successivamente giudice a Pesaro e infine presidente del Tribunale di Rimini.
Nel mese di aprile, a soli 55 anni, si è spento Giandonato Giordano, già sindaco di Guardia dei Lombardi dal 1991 al 2001, consigliere provinciale ad Avellino e collaboratore di Repubblica Napoli. Matricola in Collegio negli anni 1985-86, era molto affezionato al collegio e agli amici del tempo. Lascia la moglie e due figli.
Sabato 13 aprile è tornato alla casa del Padre Duilio Gregorini, matricola in Augustinianum nel 1960. Esperto di design e storico collaboratore della casa di design fondata da Aurelio Zaontta, ha lavorato con designer come Bruno Munari e Achille Castiglioni; ha sempre partecipato con entusiasmo alle riunioni annuali fino a quando, sul fare degli anni 2000, lo hanno aggredito i primi sintomi del Parkinson.
A Pasqua ha concluso, improvvisamente, la sua esperienza terrena Paolo Persia, agostino degli anni 1988-1993 e avvocato in Matera. Stimato professionista e frequentatore assiduo degli appuntamenti degli Agostini del sud, lascia tra i numerosi amici del Collegio un grande vuoto.
Il 21 giugno è mancato l’avvocato Alfio Rapisardi, in Collegio negli anni 1951-1955, fondatore a Milano dello Studio Rapisardi&Ginevra specializzato nell’assistenza legale nei settori della proprietà industriale e intellettuale e nella comunicazione.
Secondo una consuetudine ormai consolidata, il 18 luglio il Collegio ha ricordato il prof. Umberto Pototschnig, in occasione dell’anniversario della sua morte, con una messa celebrata nella Cappella del Collegio; come altre volte, si è trattato di un piccolo segno d’affetto che l’Augustinianum ha dedicato al ricordo dell’educatore e maestro di generazioni di allievi.
Il 9 luglio è tornato alla casa del Padre Carmelo Morelli, in Collegio nel 1957, funzionario per la CEE a Bruxelles.
La notizia della scomparsa di Pierfrancesco Casula mi ha dolorosamente colpito. All’Augustinianum eravamo entrati insieme nel 1958, occupavamo due stanze poco distanti l’una dall’altra al 4° piano. Lo ricordo intelligente, equilibrato, simpatico, spiritoso mai sopra le righe.
Non l’avevo più rivisto, ma ora è qui davanti alla mia mente come se fosse ieri. Riposa in pace, Pierfrancesco.
Pietro Ghigini