Ai confini dello spazio con Roberto Battiston


In data 17 novembre 2016 si è tenuto il terzo appuntamento del ciclo di incontri <<A che cosa serve un’invenzione?>>, e stavolta è stato nostro ospite il dott. Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Il titolo della conferenza è “Mission to Mars: ai confini dell’esplorazione tecnologica”, ed effettivamente il dott. Battiston ci ha davvero portato ai “confini” più recenti dell’esplorazione spaziale e delle invenzioni più all’avanguardia.

L’ospite ha iniziato con una breve panoramica sullo spazio, in particolare su ciò che conosciamo del Sistema Solare, in modo da fissare alcuni punti chiave necessari in seguito. Si è subito passati dunque al punto focale dell’incontro: l’esplorazione. All’inizio era solo “visiva”, si faceva affidamento a cannocchiali e telescopi in modo da saperne di più su tutto ciò che è così lontano da noi (in questa fase abbiamo avuto modo di discutere di personaggi quali Galileo o Schiaparelli, a cui è stata di recente dedicata una sonda, di cui si è anche trattato nell’incontro); ma pian piano l’esplorazione è diventata vera e propria fantasia concretizzata: conosciamo tutti le grandi imprese che ruotano attorno a nomi del calibro di Jurij Gagarin o Neil Armstrong, mentre adesso l’attenzione si è spostata ancora più in là, su Marte.

Il dott. Battiston ci ha spiegato esattamente cosa siamo riusciti a scoprire sul pianeta rosso e quali sono i mezzi che hanno permesso questo progresso. Di particolare interesse è stata l’analisi sul rover della Nasa, il Curiosity, che è riuscito con successo ad atterrare sulla superficie del pianeta e a riportare informazioni di grande rilievo. Dal lato opposto si è discusso anche della Schiaparelli, la sonda che invece non è riuscita ad atterrare, ma si è schiantata al suolo: l’invitato ha analizzato i motivi di questo parziale insuccesso (i razzi deceleratori si sono spenti troppo presto a causa di un errore nel calcolo della distanza dal suolo) che tuttavia sarà sicuramente importante per andare avanti ed evitare gli stessi problemi in futuro.

Infine, gli interventi dal pubblico hanno permesso di ampliare il dibattito e di discutere di argomenti trasversali: ad esempio è stata trattata la questione del riscontro “concreto”, sociale, di questi viaggi nello spazio. Il dott. Battiston, facendo chiari riferimenti a quanto accaduto durante la corsa allo spazio di URSS e USA nella seconda metà dello scorso secolo, afferma che anche se l’obiettivo che si ha in mente è l’esplorazione spaziale, questi progetti conducono a una serie di progressi tecnologici che riguardano davvero ogni campo della vita umana, risultano applicabili in moltissimi ambiti, e tanto il cittadino comune quanto le popolazioni più in crisi finiscono per trarne grandi benefici.

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